ANSA: La qualità del ritrovato Depay e la prestazione trascinante di Dumfries fanno volare l’Olanda ai quarti di finale dei mondiali.
L’entusiasmo non basta agli Stati Uniti che si disuniscono dopo il gol iniziale di Depay, reagiscono a metà ripresa ma poi subiscono il 3-1 che fotografa bene la differenza vista in campo. (LA CRONACA)
E’ una lezione tattica che il vecchio santone Van Gaal (che continua a preferire Timber a De Ligt) impartisce a Berhalter.
Gioca meglio l’Olanda rispetto al girone di qualificazione, aspetta sorniona l’inutile tentativo degli inesperti avversari di trovare sbocchi e poi colpisce implacabile in contropiede.
Tre le colonne degli europei: il ‘ministro’ della difesa Van Dijk, il regista ispirato De Jong e il goleador Depay, recuperato dopo un lungo infortunio. Un bel riscatto per i due giocatori che nel Barcellona trovano poco spazio all’ombra di Busquets e Lewandowski.
Ma il grande protagonista è Denzel Dumfries, che procura due assist in fotocopia, salva sulla linea un gol e poi realizza il 3-1. Per l’interista è una giornata trionfale che si spiega anche con le ingenuità degli avversari, ma soprattutto con la sua costante crescita. Resta a secco Gakpo, che aveva segnato nelle tre precedenti partite. Gli Stati Uniti perdono la partita a scacchi che vede Val Gaal protagonista. Il regista Adams e i suoi scudieri McKennie e Musah vengono neutralizzati e non trovano sbocchi anche perché gli esterni Dest e Robinson dopo un buon inizio vengono bloccati da Dumfries e Blind.
I due gioielli Weah e Pulisic hanno qualche spunto, ma dalle parti di Van Dijk non si passa. Il portiere Turner contiene i danni con interventi pregevoli. George Weah sperava di festeggiare in tribuna una prodezza del figlio Timothy, ma il padre felice è Danny Blind, collaboratore di Van Gaal, che dalla panchina vede Deal protagonista con una buona prestazione e il gol del raddoppio. Gli Stati Uniti nel calcio sono il nuovo che avanza, ma i marpioni olandesi hanno acume ed esperienza da vendere. L’avvio è a stelle e strisce, il giovane team di Berhalter vuole far valere dinamismo, qualità ed entusiasmo, l’occasione arriva al 2′ per un rimpallo che favorisce Pulisic, ma Noppert riesce a ipnotizzarlo.
L’Olanda studia i rivali, fa contenimento, ma al primo affondo passa: al 10′ azione veloce contropiede, Gakpo apre a Dumfries, centro basso su cui si avventa al volo Memphis Depay trovando l’angolino. Gli Stati Uniti perdono fiducia e smalto e si fanno irretire dalla ragnatela tattica degli olandesi. Dopo mezz’ora si rianimano, al 42′ spunto di rilievo di Weah, con tiro respinto, poi al 44′ Dest sbuccia il pallone in area. E l’Olanda non perdona gli errori: al 45′ Dumfries crossa basso al centro, stavolta arriva Blind a firmare il raddoppio. Entrano Koopmeinester e Bergwijn e gli Usa trovano una ghiotta occasione al 4′ che Ream spreca malamente. L’Olanda è in controllo e sembra in grado di poter triplicare, ma i cambi di Berthalter gasano gli statunitensi. Escono Weah e McKennie, entrano Aaranson e Whrigt. Ed è proprio l’attaccante che si rende pericoloso, anche perché gli europei commettono degli errori. Al 29′ Whrigt si invola sulla destra e batte a rete, salva Dumfries sulla linea. AL 31′ su cross di Pulisic l’attaccante devia di destro in modo rocambolesco, il pallone si impenna e beffa Noppert. Ci pensa sempre Dumfries a mettere il sigillo alla partita. Al 36′ errore in fase difensiva degli Usa che fanno crossare Blind senza ostacolo: l’interista è solo e mette la sua firma sulla qualificazione dell’Olanda ai quarti di finale.
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